Bonus mobili 2021

Ritorna nella legge di Bilancio l’agevolazione per l’acquisto anche di elettrodomestici, che adesso consente la detrazione su una spesa aumentata a da 10.000 a 16.000 Euro.

La legge di Bilancio 2021 (L. 178/2020) contiene l’agevolazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Il tetto di spesa è stato aumentato da 10.000 a 16.000 euro. L’incidenza dell’agevolazione è invece rimasta ferma al 50%. Salvo interventi delle Entrate, dovrebbero rimanere immutate, per il resto, le regole applicative.

L’agevolazione si ottiene in forma automatica e non è necessaria una richiesta preventiva, né tantomeno un’approvazione. Gli elettrodomestici devono avere classe energetica minima prevista A+ ad eccezione dei forni, la cui classe minima è la A. Piani cottura e lavasciuga non sono classificati. Per l’acquisto degli elettrodomestici è richiesta la comunicazione all’Enea. Unico prerequisito è che i contribuenti abbiano fruito della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1.01.2019.

La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

L’agevolazione mobili ed elettrodomestici, oltre a disinteressarsi della tipologia di intervento edilizio, ignora anche la relativa spesa. Così, è ammissibile che il costo dei mobili e degli elettrodomestici superi quello della ristrutturazione. Attenzione, però, perché gli interventi edilizi che assicurano la successiva detrazione mobili devono appartenere a quelli per i quali è consentito usufruire della detrazione del 50%: gli interventi di efficientamento energetico incentivati in misura maggiore non sono idonei a tal fine.

L’Agenzia specifica che è necessario che la data dell’inizio dei lavori (autocertificata in caso di lavori che non richiedono autorizzazioni) di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni, mentre non è fondamentale che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. I pagamenti agevolati devono essere effettuati con bonifico o carta di debito o credito, direttamente o attraverso le finanziarie che erogano credito al consumo.

L’agevolazione, infine, va indicata nel modello Redditi o nel 730 ed è quindi usufruibile in 10 rate annuali sotto forma di detrazione fiscale da parte di chi ha maturato il diritto a detrarre le spese per l’intervento edilizio.