Quella avviata da Conflavoro PMI è probabilmente la più grande class action della storia italiana. Il ricorso è contro FSBA – Fondo di solidarietà bilaterale degli artigiani, e contro l’ente bilaterale EBNA. Si tratta di una battaglia contro le pretese del fondo nei confronti degli artigiani danneggiati dalle restrizioni per l’emergenza Covid-19; l’azione è supportata dall’ANC presieduta da Marco Cuchel.
Osserva il presidente dell’ANC che «FSBA, come noto, ha avuto mandato dal decreto “Cura Italia” di fare da intermediario pagatore per lo Stato nei confronti degli artigiani che richiedono l’assegno ordinario di integrazione salariale causa Covid-19. Un onere, certamente, che però è finanziato completamente con 60 milioni di fondi statali, trattandosi a tutti gli effetti di un ammortizzatore sociale pubblico. Quindi nessun esborso a carico di FSBA, che però alle imprese artigiane facenti domanda di integrazione salariale chiede l’iscrizione e anche il versamento contributivo di 36 mensilità arretrate al loro fondo medesimo, che è di natura privatistica». Secondo Cuchel, è «improponibile e illegittimo chiedere denaro per accedere a un ammortizzatore sociale».
Per questo motivo, l’ANC invita i soci e gli artigiani iscritti a FSBA dopo il 17 marzo ad aderire alla class action di Conflavoro PMI. Lo scopo è quello di riavere indietro i contributi eventualmente versati senza giusta causa. Il TAR del Lazio ha già emesso il primo decreto cautelare che ordina a FSBA ed EBNA di permettere l’immediata richiesta di integrazione salariale a un artigiano non iscritto al loro fondo.
«La class action è un atto dovuto a difesa di tutti gli artigiani italiani e della libertà di scelta di adesione o meno a un fondo privato. Oltretutto, lucrare su una situazione del genere è, secondo noi, gravissimo. Conflavoro PMI – spiega Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro PMI – anche grazie al supporto di tutti i professionisti d’Italia come i commercialisti, andrà fino in fondo a questa vicenda e ci batteremo finché gli artigiani non avranno giustizia».